Affascina questa cittadina sarda che ha visto scorrere il tempo dalla preistoria ad oggi assorbendo gli umori di ogni civiltà che l'abbia corsa, dagli antichi popoli mediterranei ai romani ai bizantini. Ma sono i secoli dell'età di mezzo che ne hanno scolpito il carattere di borgo medievale. La prima cattedrale nella piana, la chiesetta sulla collina, il fiume, il mare, i predoni saraceni e quelli indigeni, le fughe precipitose per asserragliarsi in chiesa e poi nel castello, sulla cima del colle per sfuggire a quegli ospiti indesiderati.
Le scorrerie non duravano a lungo, per cui quando i nemici si dileguavano, la vita riprendeva a pulsare. La popolazione della pianura iniziò a trasferirsi sulle pendici del monte sotto le mura protettive del castello: una migrazione lenta durata quasi due secoli, che generò il rione 'Sa Costa'. In questo luogo lo scorrere lento del tempo diventa tattile: una vita passata (immutabile) e una rinascita continua.